Oggetti Sacri

Cristo in antimonio

Cristo in antimonio

cristo

Cristo in lega di antimonio su croce in legno ebanizzato, Italia fine XIX inizio XX sec. Oggetto di dimensioni importanti 40×25  il solo cristo, è molto austero, caratterizzato da linee sobrie ed essenziali. Nasce probabilmente per una collocazione in locali di adeguate dimensioni, quasi certamente uffici ecclesiastici, sale di lettura e di preghiera etc.

In queste immagini ( sopra una vista di 3/4 e sotto un particolare del lato dx) è raffigurato il bellissimo cristo ( come detto in lega di antimonio, spesso con piombo e stagno) a restauro concluso; sono ben evidenti i ricchi e pregevoli particolari del volto, della barba, della corona di spine, dei panneggi nonchè delle evidenze anatomiche molto curate.

Sebbene rientri pienamente nei canoni della iconografia classica, si noti la grande espressività del volto, che sintetizza bene la grande sofferenza del Cristo nel supplizio e negli attimi che precedono la morte.

 

cristo

Nella immagine sottostante è raffigurato il Cristo su croce in veduta completa.

Dalle operazioni di pulizia e restauro si è appreso che l’oggetto sacro, visto l’alto grado di finitura anche della parte posteriore, è stato realizzato da mani sapienti e di grandi capacità, forse in origine non per una collocazione su croce ma su asta, bastone pastorale o simili.

 

cristo

 

Il Cristo come si presentava ante le operazioni di restauro.

Si nota immediatamente la perdita di tono della ebanizzatura della croce nonchè della quantità di sedimi nelle parti in depressione del manufatto.

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Ancora un particolare (sotto)  ante restauro. In quel momento, visto lo stato generale dell’opera, non erano ben chiari i lineamenti del volto e neppura gli accurati dettagli del panneggio e della corda ai fianchi.

 

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Sebbene di minore impatto complessivo, il restauro della croce lignea ha richiesto un certa dose di tempo ed impegno. Sono stati necessari dei piccoli (ma non meno importanti) interventi di falegnameria per ripristinare la stabilità e staticità senza che si rendessero evidenti ad opere di ebanizzatura conclusa. E’ stato necessario asportare quasi completamente la ebanizzatura esistente ( purtroppo molto compromessa e non più recuperabile) ed eseguirne una di nuova.

 

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In questa immagine della croce prima della collocazione finale del Cristo, appare in tutta la sua forza il taglio austero che la committenza volle dare all’opera; si pensi  al forte impatto visivo che tale manufatto posto su parete bianca poteva avere, collocata come anzi detto in uffici e locali ecclesistici.

 

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Il cristo ad opere di pulizia e restauro ultimate; ha riacquistato la lucentezza e il colore bruno tipici della lega di antimonio. In alcuni punti di maggiore rilievo ( naso, barba sul mento, panneggi e corda sui fianchi ), tale “brunitura” è lievemente deteriorata, non a causa di gesto devozionale come spesso accade bensì probabilmente per maldestre operazioni di pulitura quotidiana e/o periodica. Adesso sono pienamente godibili la accurata postura, le proporzioni e le corrette forme anatomiche.

 

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