Sulla base di una ricostruzione storica fatta con la committenza (privata) questo splendido Cristo in legno nasce per culto privato, nella fattispecie nella celletta di una monaca di clausura. Nel particolare del Cristo, è ben evidente il legno dorato a mecca, come ben si può vedere dai fogli di argento vero applicati sul gesso che riveste il corpo.
Nella foto successiva, l’oggetto come si presentava prima del restauro, cioè con l’intera superficie ricoperta da smalto sintetico.
Nonostante tale maldestra operazione avesse quasi completamente annullato le forme originali del cristo, un ottimo studio anatomico fatto da parte dell’ebanista, una lunga e meticolosa operazione di pulitura ha riportato alla luce l’argento che riveste tutto il corpo in alcune parti ossidate dal tempo.
L’unico intervento di un certo impatto è stato quello della ricostruzione di buona parte della mano dx (vedi foto); sono stati eseguiti anche interventi conservativi, per altro di lieve entità, sulla croce in legno ebanizzato.
La foto seguente è quella relativa alla mano sottoposta a parziale ricostruzione.