La meravigliosa consolle stile Luigi Filippo in noce massello e parti strutturali in abete, dopo il restauro. Il manufatto, di certa produzione toscana,proviene da una importante dimora fiorentina dove ha trascorso quasi per intero il lungo periodo della propria vita, da inizio ‘800 ai giorni nostri.giunge quindi a noi integra come esattamente fu realizzata dall’ebanista. Le forme sobrie ma al contempo ricche e movimentate ne fanno un oggetto di grande presenza ed importanza. La grande maestria degli ebanisti si manifesta nella ricchezza degli intagli. Il piano originale in marmo Carrara,segue l’andamento “mosso” di tutto il corpo del manufatto,cosi come il ripiano intermedio in massello di noce ed il ripiano di base in massello e lastronatura in radica di noce.
Come si presentava la consolle toscana prima del lavoro di restauro.Il manufatto non presentava, in verità, particolari problematiche di natura strutturale; aveva altresì subito uno o piu massicci attacchi di agenti xilofagi. La finitura originale risultava praticamente del tutto scomparsa con una forte presenza di polveri e sporcizie di varia natura,frutto della permanenza di oltre un secolo nella medesima location. Le opere di restauro hanno visto in primis una depolveratura ,quindi un intervento inerente la presenza di xilofagi,a seguire piccole opere di ebanisteria; infine il corposo lavoro sulla finitura,con successivi strati di gommalacca. I primi “passaggi” sono stati del tutto ininfluenti dal punto di vista estetico in quanto il corpo ligneo del manufatto era estremamente inaridito dal tampo,quindi le prime stese di gommalacca sono state completamente assorbite dal legno. Al termine si conteranno decine di passaggi di gommalacca per dare il meraviglioso effetto che oggi vediamo ma che le immagini fotografiche non ne rendono a pieno la bellezza.
Alcuni particolari di alcune parti danneggiate:
Prima
Dopo
Il bel piano in marmo di Carrara coevo al manufatto.
Un particolare del decoro centrale